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Le ricette degli amici, questa è una nanetta ovvero una Nano-Ricetta,
Monty il grande, riporto la ricetta originale di nanardi, meravigliosa,
la chiusura della stessa riguarda il difficile rapporto fra il nano e
la posta elettronica!
"FILETTO DI MANZO AI FERRI", "TAGLIATA DI..." scegli
tu il titolo....
Tutto inizia con l'acquisto dal macellaio di fiducia di 1,2-1,5kg di filetto
o anche roast-beaf di manzo frollato a dovere (la carne deve esere asciutta,
non sanguinolenta) non troppo magra (un filino di grasso intorno è
l'ideale). Sfregare il pezzo di carne con aglio fresco e cospargerlo con
pepe nero macinato grossolanamente al mortaio, legarlo con spago da cucina
insieme a 3-4 rametti di rosmarino e fettine d'aglio a piacere e ungerlo
con olio d'oliva. Mettere la carne sulla graticola caldissima con brace
viva facendola rosolare tutt'intorno e spennellando generosamente con
olio. Dopo 8-10 minuti aggiungere cenere sopra alla brace (se necessario)
per renderla meno aggressiva e proseguire la cottura rigirando e oliando
frequentemente fino a portare la cottura a 30-45 minuti a piacere in base
al proprio gusto (ed allo spessore del pezzo di carne).
Nel frattempo preparare due salse, una fredda, la seconda da servire caldissima
1) lavorare a mortaio 1-2 cucchiaini di senape di Digione, 2-3 acciughe
sott'olio, 1 cucchiaino di capperi sotto sale (ben sciacquati), 1 cucchiaino
di pepe verde in salamoia, prezzemolo e basilico freschi a piacere, 1
spicchio d'aglio e mezzo limone spremuto. Dopo aver lavorato per alcuni
minuti, aggiungere olio d'oliva a filo continuando a lavorare gli ingredienti.
Lasciar riposare.
2) mettere in una padellina 4-5 cucchiai d'olio d'oliva e 4-5 spicchi
d'aglio vestiti e schiacciati facendoli rosolare a fuoco vivo senza farli
annerire. Aggiungere quindi un rametto di rosmarino fresco, pepe nero
macinato grossolanamente, 2-3 chiodi di garofano, 1/2 stecca di cannella
e due bicchieri di vino rosso corposo (es. Cabernet). Alla ripresa del
bollore abbassare la fiamma e proseguire la cottura facendo evaporare
il vino. Filtrare con un colino e servire caldissimo.
Torniamo alla carnazza. A cottura ultimata tagliare a fette abbastanza
sottili con un coltello affilatissimo dopo averla liberata dalla legatura
e dagli aromi. Servirla (anche tiepida in estate) su un letto di rucola
selvatica e le salse a parte.
La carne deve rimanere rossa al centro e presentare tutte le tonalità
del rosa. Ovviamente il concetto di "centro" è del tutto
soggettivo!!!
Un papiro del genere per una ricetta così banale? ... Il confine
tra un'eccellente fetta di carne ed un'esperienza paradisiaca è
estremamente sottile, è fatto di esperienza e buona sorte.
SE ANCHE QUESTA VOLTA HO TOPPATO MINCAZZO COME UN RAGNO.
Ciao. Mario.
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