La ricetta è difficile, lunga e laboriosa, comunque
gli sforzi saranno ripagati. Le migliori lumache sono quelle in letargo,
dinverno, quando gli animaletti difendono la propria casetta elicoidale
con una membrana rigida. Se si preparano in altre stagioni, bisogna
lasciare le lumache in una cassetta con abbondante farina gialla, da
rinnovare ogni giorno, questo periodo di purga deve durare
almeno tre giorni, occhio la cassetta deve avere delle piccole aperture
per il rinnovo dellaria ma di dimensioni insufficenti a far passare
le lumache. In un gran pentolone portare a bollore 5 lt dacqua
con un bicchiere di buon aceto e quando il liquido alza il bollore si
devono gettarvi dentro le lumache e farle fioririe, scolarle
dopo 5 minuti di bollitura leggera. Lasciarle raffreddare e quindi con
grande pazienza aiutandovi con uno stecchino sgusciarle una per una,
la tecnica migliore e quella di infilzare il mollusco e tenedolo fermo
far ruotare il guscio, eliminare la parte finale della lumaca, una sorta
di budellino nero, e quindi lavare in più acque. In un tegame
di terracotta avviare un ricco soffritto daglio e prezzemolo,
adagiarvi le lumache e cuocere a fuoco dolce per almeno tre ore con
modiche aggiunte di vino bianco, a metà cottura aggiungere anche
il concentrato di pomodoro allungato in un po dacqua tiepida
e aggiustare di sale. Servire direttamente nella pentola di cottura
con un contorno di polenta fumante.
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