Posso tranquillamente definirmi un figlio d' arte nato
da genitori amanti delle buona cucina e convinti dell' importanza di
ritrovarsi attorno ad una tavola imbandita nelle occcasioni importanti.
Dall' ormai lontano 21 settembre 1960 giorno della mia nascita ho legato
alla cucina moltissimi momenti felici trascorsi con persone a cui voglio
bene, momenti che considero fra i miei più bei ricordi.
E un grazie sincero va ... a mio Padre e mia Madre
che mi hanno educato nel rispetto delle tradizioni più vere della
nostra cultura culinaria, in ogni ricorrenza il significato religioso
o civile del momento era sottolineato da un piatto tradizionale e se
ritorno bambino ricordo le messe di mezzanotte di Natale, ma anche i
bovoli trifolati alla vicentina e i bigoli
con la Sardea della vigilia, le messe Domenicali tutti insieme sempre
nello stesso banco ed il profumo del lesso
misto con la peverà, la festa
della Madonna del Rosario e l' arrosto di
anitra muta, le feste pasquali con tutti i parenti riuniti momento
di gioia per noi bimbi, cugini ed amici, e il profumo dei primi asparagi
immolati per uno splendido risotto, e sempre
a Pasqua l'immancabile torta pasqualina,
attesa con ansia dall'anno precedente. I momenti di festa con gli amici
per i quali mio padre preparava piatti come il baccalà
alla vicentina o degli spiedi di allodole
o di uccellini dal becco "gentile". Queste le mie radici, Venete
(paterne) e Piemontesi (materne). Io ho sempre cercato crescendo, gradualmente
in età e smodatamente in peso, di approfondire le mie conoscenze
dell' arte culinaria per continuare a far vivere quei bei ricordi della
mia infanzia, sono stati e sono tuttora d' insostituibile aiuto Rita,
mia moglie, assolutamente incapace ai fornelli ma giusto giudice dei
miei piatti e tutti i mie amici più cari con i quali abbiamo
dato vita a cene memorabili.